Un processo Artigianale
Prima di raggiungere la tazzina, il caffè compie un lungo viaggio. Il processo di lavorazione che, partendo dalla raccolta nelle piantagioni lo porta fino alle vostre case, è lungo e complesso; per ogni fase di lavorazione sono determinanti la cura, la competenza e soprattutto la passione delle persone che la lavorano.
1. La scelta del Chicco
Tutto inizia dalla scelta del chicco: solo caffè di prima scelta, per garantire la massima qualità. Questo anche per prevenire la formazione di ocratossina, una sostanza che si sviluppa nelle piante verdi lasciate in condizioni umide, e che non viene eliminata nemmeno con la lavorazione.
2. La raccolta del chicco
Quando le bacche della pianta del caffè, chiamate “drupe”, sono completamente mature, vengono raccolte ed essiccate al sole con un metodo naturale, per ridurre l'acidità. L'estrazione del chicco avviene dopo che la bacca viene essiccata al sole, poi con la battitura si separa la parte secca dal chicco.
3. Il viaggio e la selezione del Chicco
Già durante il viaggio il caffè di alta qualità deve essere maneggiato con grande cura e attenzione; i chicchi crudi vengono riposti in sacchi di juta, che garantiscono una corretta ventilazione durante il viaggio, in modo che il prodotto rimanga integro e non si sviluppino condense e muffe.
Infatti, per garantire le migliori condizioni di conservazione, i chicchi non vengono mai trasportati sfusi né posti in silos per lo stoccaggio e la lavorazione. Una volta arrivati a destinazione, vengono messi a riposare nel magazzino, riposti nei sacchi, fino al momento della lavorazione. In base alla loro qualità vengono divisi per la tostatura: in base alla varietà, alla provenienza, al raccolto. Ogni chicco richiede tempi di cottura diversi e viene tostato con la cura necessaria per essere cotto al meglio e mai bruciato.
4. La tostatura: lenta e artigianale
Utilizziamo ancora una Petroncini degli anni '50, nel massimo rispetto della tradizione. All'interno del grande tamburo rotante, i chicchi sono sottoposti a calore crescente e subiscono una progressiva trasformazione.
La cucina artigianale è controllata “a naso”, poiché solo la cottura lenta permette di sublimare l'acqua acida contenuta all'interno del chicco, senza bruciarlo.
A 100°C i chicchi seccano e acquistano un colore dorato, sopra i 150/180°C i chicchi aumentano di volume, diventano più grandi e lucenti e assumono il caratteristico colore bruno. A 200°C i chicchi hanno perso peso, sono diventati friabili e cominciano a perdere anidride carbonica.
Calibrare il punto di cottura perfetto del chicco è un'arte che si tramanda da torrefattore a torrefattore, è un brevissimo attimo che solo esperti torrefattori, dotati di eccezionale sensibilità, possono valutare giudicando l'aroma, il colore, la brillantezza e il suono del chicco . E sì, perché per tostare ci vuole anche l'orecchio, dicono che quando il caffè è tostato alla perfezione “canta”, emette cioè un suono inconfondibile. È in quel preciso momento che va estratto e immediatamente raffreddato.
5. Il riposo del Chicco
Come tutti i processi di trasformazione, anche quello del chicco non si ferma al termine della tostatura. La perdita di anidride carbonica, iniziata durante la cottura, deve infatti continuare ed è questo il periodo di maturazione e affinamento che permette agli oli essenziali di liberarsi completamente.
I chicchi vengono messi a riposare in sacchi di cotone, puliti e costantemente lavati e maturano così al buio, in locali chiusi, ventilati e riscaldati. Tutto questo accade perché il chicco ha bisogno di riposare per “realizzare la sua preziosa untuosità”. A seconda della provenienza, la fase di riposo può durare dalle tre alle cinque settimane. Quando il chicco ha prodotto il suo olio naturale “riacquista la sua luminosità” ed è pronto per essere confezionato, in modo tale da non rovinare le sue caratteristiche organolettiche.
Gli involucri dell'imballaggio sono pertanto progettati per salvaguardare la qualità.
Ogni chicco tostato contiene un mondo di sfumature da scoprire.
Nel caffè si riconoscono fino a 800 note diverse:
cuoio, caramello, pane tostato, mandorla, ribes nero, cioccolato, vino barricato, semi di coriandolo, chiodi di garofano, noce, burro, vaniglia, agrumi, prugna, dattero, fico, albicocca, gelsomino, fiori di campo.
Lasciate che vi sorprenda ogni giorno in modo diverso.
Descrivere la qualità di un prodotto complesso come il caffè è come raccontare la storia di una persona.
Per capire cosa sono oggi, bisogna conoscere le loro origini, i luoghi in cui hanno vissuto, i viaggi e le esperienze che li hanno formati e influenzati. I valori che li hanno ispirati e le scelte che li hanno resi assolutamente unici.
Ogni persona è unica e noi vogliamo raccontare la storia del nostro caffè unico.
I nostri chicchi.
Ogni chicco ha una storia da raccontare.
I nostri chicchi portano con sé storie di passione, evocano la fragranza delle migliori piantagioni, la tostatura ad arte in linea con la tradizione e i tempi giusti affinché ognuno possa sprigionare il suo aroma migliore nel modo giusto, al momento giusto.
I nostri chicchi sono il risultato di una ricerca dell'eccellenza e di un sapere artigianale che abbraccia tre generazioni. I nostri chicchi provengono dalle migliori aree di coltivazione del mondo.
La nostra catena di approvvigionamento è in grado di operare in modo flessibile per adattarsi alle variazioni annuali. Ciò significa che siamo sempre in grado di operare nei luoghi in cui esistono le migliori condizioni climatiche, garantendo un raccolto di prima qualità.
Come il vino, anche il caffè non prospera in tutti i climi. Alcune annate non offrono condizioni ideali in alcune zone. Per questo la selezione delle nostre miscele è costantemente monitorata, in modo da garantire una qualità e un sapore costanti nel tempo. Opportunamente separati prima della tostatura. Ogni chicco richiede tempi di tostatura diversi e questo viene fatto con meticolosa attenzione per non bruciarne nessuno.
La Pantera Ottobono
La sua fragranza rivela un'anima segreta e complessa: sono le espressioni legate alla sua forza e alla sua leggiadra sensualità ad attivare in noi esperienze ed emozioni. La scelta della pantera come simbolo del nostro caffè non è casuale. Evoca i suoi luoghi d'origine, la natura selvaggia intrisa di esperienze sensoriali uniche ed estremamente diverse. E tutto il mistero del caffè. La pantera esprime l'incarnazione del potente e del misterioso. È più riservata, diversa dagli altri felini. Una pantera è capace di più di una reazione fisica. La sua risposta è psichica, mentale e in sintonia con altre dimensioni. Secondo antiche credenze, la sua eccezionale sensibilità le permette di cogliere ciò di cui gli esseri umani hanno bisogno nei momenti di transizione e di cambiamento. Ciò che deve essere risvegliato, trasformato. O riattivato, rigenerato e rafforzato. Quando diciamo che il caffè è sentimento ci riferiamo anche alla complicità che questa straordinaria bevanda ci permette di stabilire con noi stessi e con gli altri. Ci riferiamo anche a quel personalissimo piacere sensuale, a quel delicato o più audace lampo di ristoro che ci regala equilibrio e benessere. La ricchezza di impronte aromatiche di un caffè di qualità che si rivela rendendo ogni tazzina un piacere unico, una scoperta continua da ripetere ancora e ancora.